Come dicevo l’altro giorno, non potevo non scrivere alcune righe sulla serata del 30 novembre nella cittadina di Este, con il dott. Marco Ramazzotti, studioso in storia e antropologia, conosce bene la storia dell’ebraismo iniziando dalla sua storia personale ebraica. Marco in tutti i tre incontri ha voluto precisare la netta separazione tra il giudaismo (come religione e non) e l’ideologia sionista. Marco ha girato quasi tutta l’Africa e gran parte del M.O oltre all’America Latina, è cresciuto in una famiglia mista di padre cristiano e madre ebrea, la sua vita in Angola gli ha insegnato che il colore della pelle non è una differenza e nemmeno il credo religioso e nemmeno l’appartenenza, perciò al liceo angolano c’era il nero il rosso il bianco oltre a tutte le religioni, niente di tutto questo è stato per lui un limite.
La moglie di Marco poteva essere una musulmana oppure una nera dell’Angola ma il suo destino era sua moglie Annina inglese e non ebrea, sua figlia nasce in Angola ed il figlio in Italia .
Con questa storia alle spalle non poteva non essere contro le discriminazioni e contro l’Apartheid del Sudafrica dove ha combattuto militarmente contro l’invasione dell’Angola.
Marco combatte anche la discriminazione dei palestinesi in Israele e prende le distanze da un paese sionista che opprime e uccide e imprigiona bambini uomini e donne . Marco inoltre fa parte dell’associazione ECO Ebrei Contro l’Occupazione, critica fortemente lo stato d’Israele e nello stesso tempo cerca di salvare la religione ebraica pur senza essere né praticante e nemmeno religioso. Sostiene che essere ebreo è una cultura come è anche una tradizione.
Questo il senso che porta avanti facendo più informazione su questo argomento.
Ho accompagnato Marco in tutti gli incontri e l’ho ascoltato e apprezzato per il suo coraggio nel mettere l’Apartheid del Sud Africa al pari con quella dello stato d’Israele sfidando con questa posizione la maggior parte degli ebrei italiani.
A Este ha incontrato la cittadinanza ed il giorno seguente gli studenti. Agli studenti cerca di spiegare il colonialismo internazionale che ha invaso l’Africa ed anche il M:O restando per decine di anni sfruttando ogni possibile risorsa. Allo stesso modo vede il colonialismo sionista usare la religione ebraica come mezzo per creare un focolare ebraico in Palestina .
A Castelfranco Veneto il 1° dicembre Marco ha incontrato tutta la scuola del liceo, tanti e tanti studenti entusiasti di ascoltare e dialogare con lui. Ad un certo punto ha dovuto affrontare una persona di religione ebraica che lo ha accusato di inculcare i giovani, questa persona è solita contrastare e accusare la scuola di appoggiare la causa palestinese. Ben sapendo che insegnanti e Preside sono aperti a tutte le religioni e tutte le cause di conflitto in giro per il mondo e nello specifico la causa irrisolta della Palestina e Israele.
Marco ha sofferto per questo attacco insensato di una persona che gli ha puntato il dito dicendo: perché non dice chi sta incendiando Israele? Lì Marco si arrabbiò dicendo che gli incendi divampano anche in Italia come in Palestina e Grecia ecc ecc .
E’ rimasto incredulo nel sentire come arrivano le distorte informazioni giusto per incitare e odiare. Ha spiegato alla signora che il suo compito era di fare informazione corretta senza ferire nessuno ma creare dialogo al fine di facilitare l’approccio verso una pace giusta.
Il MURO i POSTI DI BLOCCO La distruzione delle case e la confisca delle terre sono una realtà che non si può né nascondere né ignorare.
Finito l’incontro siamo andati a pranzo con la coordinatrice ed il Preside dell’istituto ed abbiamo discusso di un eventuale conferenza ed invitare la signora e suo marito oltre a rappresentanti di Israele e Palestina e qualche Prete, Rabbino e Imam in Italia .
Il Preside era d’accordo e spero presto si possa aprire questo dialogo/conferenza che ci vede laici e religiosi italiani discutere e combattere insieme contro l’estremismo ideologico e politico in Israele.
Marco dice se Mandela è riuscito a combattere l’Apartheid di sicuro riusciremo anche noi e questo è possibile se vengono coinvolte le popolazioni civili.
Come vedete gli attacchi gratuiti e intenzionalmente lanciati da chi sta qui ma riceve le continue informazioni sbagliate ci sono sempre ma sono sicura finché esistono persone corrette come Marco e tante altre le cose cambieranno sicuramente.
Grazie Marco per questa tua testimonianza .
Grazie a Lucia e Beatrice di Este
Grazie a Silvia e Preside Scuola Giorgione
Grazie anche alle associazioni incontrate con Marco Ramazzotti nella sede delle “Donne in Nero”.
Non servono le foto in quanto sono solita a non esporre le foto di minorenni o di persone senza il loro consenso.